i molti amministratori giovani e la nascita di molti gruppi digitali autogestiti con chat telegram e whatsapp, emergono come fari smistando informazioni con una velocità mai sperimentata prima d’ora. In questa emergenza ho notato diversi livelli di approcci che possiamo far rientrare in quella che chiamiamo amministrazione condivisa.
Una sindaca mi ha detto: “Noi abbiamo tutte le mappe, sappiamo dove sono le case da evacuare ma non abbiamo i contatti delle persone che ci vivono dentro! Non esiste un incrocio di questo tipo di banche dati”. Serve velocità, non c’è tempo: così diventa fondamentale trovare strumenti adeguati e massima collaborazione. I comuni più evoluti hanno avviato una comunicazione via chat a cui gli abitanti si sono iscritti volontariamente. Altri avevano dei sistemi strutturati di messaggistica. Un sindaco mi ha raccontato che per tutta la notte più critica e ad ogni ora, ha aggiornato personalmente i propri profili social media e quelli del comune oltre a diverse chat su whatsapp per dire, passo passo, quanto stava accadendo. Era importante far sentire una voce umana, perché “la voce dell’amministrazione diventa fondamentale”.
L’intervista di Daniela Ciaffi a Michele D’Alena è stata pubblicata su Labsus